Giovedì 7 gennaio febbraio 2021 ore 18:30
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Dialogherà con l’autore Lorenzo Montanari
E se non fosse ciò che siamo, ma la distanza da quel che poteva essere a definirci? Forse proprio l’estraneità e la lontananza – dal cuore delle cose, dal desiderio, dal senso – sono tra le cifre del nostro tempo. Basta poco, come fa il breve braccio di fiume tra lo Stato del New Jersey e le luci scintillanti di New York, a separarci dalla nostra Terra Promessa.
In “New Jersey”, il suo terzo libro di poesie, Marco Bini riporta questa metafora alla provincia emiliana, il luogo in cui si inscena l’”errore di progettazione” della natura umana: desiderante, ma incapace di raggiungere uno stato di grazia. Come scrive Cristiano Poletti nella prefazione «la provincia è così: non si afferra, non ne prendi esattamente tutti i contorni».
La divaricazione è geografica, ma anche storica ed esistenziale: riguarda i sogni, gli affetti e il tempo non decisivo che sembriamo vivere, dove tutto è già successo, magari altrove. Se, come diceva Iosif Brodskij, «la poesia è la miglior scuola d’insicurezza che ci sia», “New Jersey” è un piccolo manuale in versi di insicurezze e ossessioni, zavorre e cicatrici, accanto ad accensioni liriche che sembrano lanciate all’inseguimento di un riscatto possibile.
Marco Bini (1984) vive a Vignola (MO). Suoi testi sono apparsi nelle antologie La generazione entrante e Post ’900 (entrambe Giuliano Ladolfi Editore, 2011 e 2015) e in diverse riviste cartacee e online come “Nuovi Argomenti”, “Poetarum Silva” e “Poesia del Nostro Tempo”. Ha pubblicato le raccolte di poesie Conoscenza del vento (Giuliano Ladolfi Editore, 2011) e Il cane di Tokyo (Giulio Perrone Editore, 2015). Collabora con Poesia Festival in provincia di Modena.